In periodi come quello che stiamo vivendo, la mancanza di un barlume di luce, di una speranza, è la cosa che forse inconsciamente le persone sopportano di meno.
Ci sono quindi figure, scritti e canzoni appunto ai quali aggrapparsi cercando conforto.
E la seguente per mè è uno di quei appigli, mi piace vedere il terribile cavaliere morente descritto nel testo come il sistema che ci opprime, conscio del fatto che la sua egemonia è giunta al capolinea.
Forse è un modo un pò fiabesco e di "sinistra" di vedere le cose, ma il mio ragionamento non vuole essere quello del ventenne con la foto del Che in camera che ostenta il pugno chiuso, ho avuto anch'io i vent'anni, il mio modo di vederla è frutto di un'analisi pacata, da padre di famiglia che ormai conosce le meccaniche del "mondo degli adulti", e desidererebbe vederle cambiare.
si tingono di rosso,
lamenti di persone che muoiono da sole
senza un Cristo che sia là.
Pupille enormi volte al sole
la polvere e la sete
l'affanno della morte lo senti sempre addosso
anche se non saprai perchè.
Requiescant in pace. Requiescant in pace.
Requiescant in pace. Requiescant in pace.
Su cumuli di carni morte
hai eretto la tua gloria
ma il sangue che hai versato su te è ricaduto
la tua guerra è finita
vecchio soldato.
Ora si è seduto il vento
il tuo sguardo è rimasto appeso al cielo
sugli occhi c'è il sole
nel petto ti resta un pugnale
e tu no, non scaglierai mai più
la tua lancia per ferire l'orizzonte
per spingerti al di là
per scoprire ciò che solo Iddio sa
ma di te resterà soltanto
il dolore, il pianto che tu hai regalato
per spingerti al di là
per scoprire ciò che solo Iddio sa.
Per spingerti al di là,
per scoprire ciò che solo Iddio sa..
il banco! connoisseur!
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