Bugiardino

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giovedì 24 luglio 2014

Red Hot Chili Peppers One Hot minute

Ma dico io,

con tutti i begli album che hanno fatto i REDUCI DELLO ZIO PEPPE (patacca Trademark) , proprio il peggiore mi vai a recensire ?

'Scolta zio,
intanto non e' proprio il peggiore, (The Uplift Mofo Party Plan IMHO) e poi se te la devo dire tutta sempre IMHO è il piu' rappresentativo.

Sì, avete capito bene, quello senza Frusciante.

Perchè ve lo spiego subito:
premetto che a me il gruppo in questione pur essendo strafottutissimamente mainstream e' sempre piaciuto un zacco (poche band possono fregiarsi in line up di una sezione ritmica composta da due mostri come Chad Smith e Flea), la svolta verso le sonorità rockkeggianti in one hot minute portata da Dave Navarro non ha fatto altro che rafforzare (o RIFForzare? :-) quello che poi sarebbe sfociato negli anni a venire con album campioni di incassi come Californication, ampiamente pregustato in Blood Sugar.

Perchè cari racazzi (cit.), i musici in questione non si discutono minimamente, ne a livello tecnico ne a livello artistico, non arrivero' di certo io a farvelo scoprire, ma One hot minute merita un discorso tutto suo.

Anno 1995

Mi scassavo di Punk,Grunge, Radiohead e Metal, poi arrivano questi.

Li conoscevo già piu' per la versione bastardissima di Higher Grond che per Under the Bridge, le sonorità funkeggianti allora non e' che mi andassero proprio a genio.

E questi escono con Warped.

Minchia se spacca.

tempo zero ho la cassetta (ah, le cassette !!!) e la consumo.

Ancora oggi è uno di quei cd che ogni tanto DEVO riascoltare.

Nostalgioco io ? Naaaaaaaaaaaaaaaaaa !!!





mercoledì 23 luglio 2014

Per la serie libri da tramandare, Il Cala Scusa, Ameri I diari del calcetto

Questa sera si piscia lungo.

E quando intendo pisciare lungo mi riferisco ai momenti in cui dalla mia piccola scatola cranica partorisco idee di moooolto sconfinanti dalle reali capacità dialettico-culturali in mio possesso.

Stasera voglio parlarvi di un libro.

Niente di serio (la pseudo recensione, e, forse anche il tomo in formato digitale) ma tant'è, faccio quello chevvoglio (cit.).

Prima di tediarvi con l'opera in se' ovviamente lo farò spendendo due righe sull'autore.

Il Cala è una di quelle persone che qualsiasi piscialunghista di professione che si rispetti annovererebbe nella categoria amici compiacendosene seriamente,

un tradizionale "minchia il MIOAMICO ha scritto un libro".

Ora, ho conosciuto qualche annetto fà la persona in questione per vie traverse, (il piu' classico caso di amico di amici), qualche incrocio sporadico e

finita lì, ma grazie ai social seguo il soggetto da diverso tempo, e mi sento di dire che sì, un pochino amico mio lo considero anche (e l'uccellolunghismo sale !!!).

Comunque, persona divertentissima, con una buona dose di acidità che mai sconfina nell'antipatia, un ego immenso ed un cuore ancora piu' immenso, purtroppo per lui e' gobbo, (Juventino per i non calciofili) ma nessuno e' perfetto.

Il libro in questione si chiama "Scusa, Ameri I diari del Calcetto" (edizioni Matisklo) e lo trovate (penso) nei marketplace online piu' famosi in versione digitale (io ho un kobo e lo ho trovato subito !).
Sicuramente dal titolo avrete intuito di che si parla, in un ipotetico gioco tipo Akinator il genio indovina tutto, la metà dei potenziali lettori di sesso maschile si sentirebbe già solleticata dall'idea.

Sminuendo ai minimi termini l'opera (per manifesta mancanza di capacità di disamina del sottoscritto) direi che l'irriverenza la fà da padrona, quell'acidulo menzionato in precedenza si manifesta piacevolmente nelle narrazioni del buon Cala tracciando una linea ben precisa e definita, uno stile tutto suo di ricamare su personaggi e situazioni che forse inizialmente potrebbe sembrare un percorso già battuto da molti, ma che con il fluire dei capitoli vi accorgerete essere terra di conquista dell'autore.
Ho letto di un fiato il libretto in un'uggioso pomeriggio domenicale (lo scorso) e devo dire, cosa che non mi succedeva da un pezzo, che mi sono trovato a ridere come un demente durante certi passaggi.

Lunga vita al Cala e ... ACCATTATIVILL' !!!




lunedì 21 luglio 2014

A me così un mi garba. Il Palio dei Rioni agli occhi di uno spaccacoglioni (io, Ndr)

Anche quest'anno si e' concluso.

Per coloro che leggono e non sono Ingauni, il Palio e' una "Rievocazione storica"
(DI STA CIPPA AGGIUNGO IO)
che si svolge da qualche anno all'interno delle splendide mura medievali della ridente cittadina in cui sono nato, Albenga.
Nato quasi per scherzo dalla volonta' e dall'impegno di un gruppo di temerari amici, si e' trasformato oggi in una becera occasione di guadagno E pecuniario per alcuni, E di immagine per altri.
Sia ben chiaro, nonostante le mie sterili polemiche apprezzo il fatto che finalmente il cuore pulsante della citta' sia tornato a servire a qualcosa, ma un po' di metodo, dico io, non guasterebbe proprio.

FLAME ON


Vado a raffica ed in ordine casuale:

I giochi:

Si potrebbero utilizzare meglio gli spazi ?

Le cantine:

Possibile che otto su dieci cantine facciano gli stessi cibi ?

L'ambientazione:

NO a tutto cio' che non c'entra storicamente, a deficienti vari che si esibiscono manco fossero a Zelig e a qualsivoglia cosa o persona che possa "deturpare" il contesto.

I Rioni :

Come cazzo sono composti ?
In base a quale principio uno e' di Santa Maria oppure di San Siro ?
Non faccio altro che vedere gente che in centro durante l'anno neanche ci mette il naso ...


Comunque, quello che conta e' che quest'anno il mio rione, sant'Eulalia ha vinto.

Perche se ci abito tutto l'anno, io, avro' dititto di farne parte...o no ???

Modalita Flame off.





venerdì 11 luglio 2014