Bugiardino

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domenica 23 dicembre 2012

Pelliccia's corner (letsfallinlovewithmusic) : I migliori del 2012

Come ogni testata che si rispetti (in senso letterale), anche qui su Macello abbiamo la nostra classifica di fine anno.
Quali sono i dischi che negli ultimi 12 mesi vi hanno lasciando un segno, anche con le forbici mentre li spacchettavate ?
Mister P ha stilato la sua personale classifica (che a grandi linee condivide anche il sottoscritto, tralasciando la bocciatura dei Muse) e ce la dona in questo clima di festività che a molti, diciamolo, rompe i cabasisi.

It's the final countdown


Dunque, non poteva non arrivare il momento della classifica di fine anno, i dieci dischi migliori del 2012 (i peggiori dell’anno, assolutamente e purtroppo, l’ultimo Soundgarden e l’ultimo Muse)                                    Per ogni disco, come sempre qui sopra, ci sarà un piccolo video allegato (quindi quest’oggi un diluvio di video!)  Scelta ardua e terribile, individuare la reginetta in mezzo a cotanta beltà… ma la palma di miglior disco del 2012, nonostante non sia il mio genere di elezione, va ai Converge, freschi di stampa a Ottobre con “All We Love We Leave Behind”, edito dalla Epitaph. Il perché è presto detto. Perché è un disco DEVASTANTE. Il classico pugno di ferro in un guanto di velluto di “Aimless Arrow”,  la furia belluina di “Sparrow’s Fall”, l’incedere melmoso e circolare di “Sadness Comes Home” che si trasforma in un diluvio di heavy metal mutante. L’hardcore evoluto, il metal in ogni sua possibile declinazione con gli Slayer sempre nel mirino, mille altre cose fatte detonare con una furia disumana (come disumana è la sezione ritmica del disco, millimetricamente chirurgica nel suo essere una scheggia impazzita), i Converge dal  1990 rimangono oggettivamente superiori a qualsiasi altra band si voglia cimentare sullo stesso terreno.     (qui inserisci il link dei Converge)                                        
 Ora, i restanti dischi non saranno in ordine di gradimento, perché per me sono tutti parimenti belli; per cui, l’ordine sarà rigorosamente cronologico, indicando autore, titolo ed etichetta, e aggiungendo una piccola postilla al perché della mia scelta. Sit down, relax, enjoy.
Prinzhorn Dance School – Clay Class (DFA) perchè esclusi i Velvet Underground e i Low, nessun altro è riuscito a esprimere così tanto con così poco.  
Motorpsycho – The Death Defying Unicorn (Stickman) perché infilano in un disco solo jazz, classica, prog, hard rock, folk con tecnica cristallina e una musicalità ineccepibile. Altro che le menate dei Dream Theater.
Jack White – Blunderbuss (XL) perché anche se il disco non è perfetto, se si è anche solo minimamente interessati a una faccenda chiamata rock’n’roll non si può non considerarlo un fuoriclasse.
Fanfarlo – Rooms Filled With Lights (Canvasback) perchè nel loro pop orchestrale, perfetto senza suonare artificioso, c’è così tanto materiale che molti loro colleghi ci scriverebbero un’intera discografia.
Sigur Ros – Valtari (EMI) perché è una valanga al rallentatore filmata con una vecchia pellicola, in bianco nero, o un paesaggio immortalato in una foto color seppia…la nostalgia in musica.
Patti Smith – Banga (Sony) perché la signora ha una sensibilità artistica rara e a distanza di tanti anni è ancora un pozzo senza fondo di emozioni e riflessioni.
XX – Coexist (XL) perché pur giovanissimi, hanno una personalità tale che snobbarli sarebbe un imperdonabile errore.
Beth Orton – Sugaring Season (Anti) perché giunge al tuo cuore in punta di piedi, e album dopo album diventa un bisogno insostituibile quello di (ri)scoprire le sue canzoni.
Godspeed You! Black Emperor – Allelujah! Don’t Bend! Ascend! (Constellation) perchè in 4 canzoni e 55 minuti ti regalano un viaggio verso l’infinito e oltre.

That’s all, folks. Ci rivediamo nel 2013.




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