Bugiardino

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sabato 5 aprile 2014

Un grido lungo vent'anni

Due decenni.
Oggi sono esattamente vent'anni che l'iconico leader e dei Nirvana, Kurt Cobain, non e' piu' su questa terra.
La ricorrenza in sè, oltre ad onorare la memoria di un artista sempre sopra le righe ed indiscutibilmente disagiato, mi riporta ad uno stato di terrena coscienza, ancora una volta.
Ricordo che all'epoca la mia transizione adolescenziale era praticamente compiuta, i miei diciassette anni dovetti accelerarli a causa di una situazione familiare non del tutto ottimale, diciamo sull'orlo del collasso, (che avvenne di li' a poco) e l'evento in questione fece si' che quel processo subisse un ulteriore accelerazione.
Ora, sembrera' stupido ai piu' quanto io stia scrivendo, ma le sensazioni (che tra l'altro tutt'ora ricordo distintamente) che provai all'epoca, mi risvegliarono da uno stato di semi torpore vissuto fino a quel momento, e l'apice di quel momento corrisponde proprio alla tragica fine di Cobain.
Inutile dire che all'epoca mi spaccassi i timpani con i Nirvana, e che quindi probabilmente il mio ego venne scosso dalla notizia in quanto interessato ai fatti, ma tant'è.
Un capitolo della mia vita che oggi, con vent'anni in piu' sulle spalle ed un bagaglio di esperienze notevolmente arricchito rispetto all'epoca, ricordo ancora perfettamente, un paletto che ho superato da tempo ma che voltandomi indietro rivedo ancora benissimo.




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